C. Un centro aperto e solidale

  1. Alloggio temporaneo

3.1  Struttura aperta e protettiva

Casa Marta non sarà un posteggio, ma un alloggio temporaneo per chi si è ritrovato senza una casa. La permanenza media nei centri di prima accoglienza è di 2-3 mesi.

La struttura particolare degli spazi di Casa Marta permetterà una gestione razionale del Centro. Il piano terra sarà aperto al pubblico (ristorante-mensa e sala riunioni per le associazioni) e permetterà l’incontro tra gli ospiti e la Città. Luogo d’incontro che potrà aiutare chi è rimasto senza una casa, senza un lavoro, senza rete sociale, senza gli affetti famigliari a ritrovare un proprio posto nella società.

I due piani superiori saranno riservati agli ospiti del Centro di prima accoglienza.

Qui, chi ancora non se la sentirà di aprirsi al mondo, potrà mantenere una certa privacy prima di confrontarsi nuovamente con la vita al di fuori di Casa Marta.

3.2  Pianterreno: cucina, mensa, ristorante, due sale riunioni

Al piano terreno ci sarà la cucina professionale che servirà la mensa-sociale (massimo una trentina di ospiti) e il ristorante (circa 45-50 posti) aperto ai membri delle associazioni cittadine e al pubblico. La sala riunioni per le associazioni o enti locali potrà ospitare fino a 25-30 persone. Sempre al pianterreno, sarà realizzata anche un’altra saletta per riunioni di piccoli gruppi o per il personale del Centro di prima accoglienza (una decina di posti).

3.3  Piani superiori: alloggi, cucina comunitaria, uffici, lavanderia

Ai due piani superiori sono previste nove camere: singole, doppie e triple (una sola), in buona parte con servizi annessi, altre con servizi comuni. Due piccoli appartamenti (uno per piano) per alloggiare coppie e famiglie con figli, ma a disposizione anche di chi necessita di una certa indipendenza o di soggiorni più lunghi richiesti dagli enti collocanti (USSI, Ufficio sostegno sociale e inserimento; Arp, Autorità di protezione della popolazione; Enti socio- sanitari). Al primo piano ci saranno l’ufficio di Casa Marta, la lavanderia e un’ampia cucina comunitaria di una decina di posti, dove chi lo desidera potrà consumare i pasti senza scendere al ristorante-mensa oppure cucinarseli da sé: un primo passo verso una progressiva indipendenza degli ospiti.

3.4  Scelta eco-sostenibile

Per l’acqua calda sanitaria e il teleriscaldamento l’edificio sarà collegato alla centrale termica dell’AMB, l’Azienda multiservizi di Bellinzona, ubicata a poche decine di metri da Casa Marta, con la quale la Fondazione ha già stipulato un contratto di fornitura. Inoltre, parte del consumo di energia elettrica sarà fornita dai pannelli fotovoltaici posati sul tetto (una quarantina di pannelli per circa 17 kWp). Una scelta energetica voluta per garantire al massimo l’ecosostenibilità del progetto, evitando di fare uso di energie di provenienza fossile.